4 GIORNI
Veneto
Italia
Settembre è il momento ideale per programmare una vacanza breve o un fine settimana lungo, soprattutto se si decide di andar per vigne. E la Valpolicella, con le sue colline coltivate a pergola è meta ideale per gli amanti di uno dei rossi più pregiati d'Italia. Mezzane di Sotto è una tra le valli più belle e più fertili e le viti sono intercalate da boschetti di ciliegi, castagni ed olivi. Corvina veronese, Corvina grossa, Rondinella e altri autoctoni minori sono i vitigni che troviamo nei filari di queste zone da cui deriva il blasonato Amarone, nato, sembra da un errore. La leggenda vuole che nel 1936 il capocantina della Cantina Sociale Valpolicella, abbia coniato il termine Amarone dopo aver assaggiato un campione da una botte di Recioto “dimenticata” in cantina. Il nostro è un racconto al femminile e vogliamo omaggiare l'Amarone fatto dalle donne e in particolare da Marinella Camerani e Camilla Rossi Chauvenet. Marinella donna ribelle e determinata decise di non seguire le orme del padre imprenditore ma di dedicarsi al "bello della vita" impegnandosi dal 1986 alla gestione dell'azienda agricola di famiglia. Si converte all'agricoltura biodinamica nel 2003, dopo aver conosciuto Nicholas Joly, viticoltore biodinamico francese, certificando inizialmente il Valpolicella classico e nel 2010 il primo Amarone biodinamico. "I Suoli" pubblicato sempre nel 2003, aggiornato in una versione più dinamica nel 2020, è un manuale di zonazione aziendale, fortemente voluto da Marinella, che studia in modo molto concreto il rapporto tra ambiente nel suo complesso e caratteristiche del vino. Il volume rappresenta il desiderio di Marinella di fissare anche con la parola scritta un percorso di conoscenza personale. Oggi con lei collabora la figlia Federica che porta avanti in maniera autonoma il progetto Adalia, 5 ettari a coltivazione biodinamica sempre a Mezzane di Sotto . Camilla Rossi Chauvenet, decise fin da giovanissima di dedicarsi al vino anche se in famiglia erano tutti avvocati. Terminati gli studi in agraria ed agronomia, si specializza in Francia a Montpellier e trova nella tenuta di famiglia a Mezzane di Sotto la passione della sua vita, creare una azienda vinicola biologica partendo da zero. Sembra una giovane donna d'altri tempi e nella sua azienda si occupa praticamente di tutto. Una stat up al femminile segnalata anche dall'inglese "The Guardian" come una delle aziende più innovative del Valpolicella. Coraggio, audacia, determinazione, spirito libero e tanta passione legano queste due imprenditrici sebbene le separi un'intera generazione. Il sentimento profondo di rispetto per la Terra e il dovere di custodirla per le generazioni future, la valorizzazione della biodiversità, la stima delle conoscenze contadine tramandate da generazioni, questi i punti fermi e imprescindibili del loro lavoro.
Un lungo week end ricco non solo di visite aziendali utili tra l'altro a comprendere la differenza tra biologico e biodinamico ma di storie imprenditoriali femminili che fanno onore alla migliore laboriosità veneta. Un'occasione per scoprire un territorio ancora inalterato dal punto di vista paesaggistico, rispetto alla zona classica del Valpolicella, ancora autenticamente agricolo e capace di esprimersi magistralmente attraverso i suoi vini.